PREMESSA



Il presente lavoro si pone come obiettivo prioritario quello indicato da Giorgio Fuà nel suo saggio più recente:(1)

" si avverte un bisogno particolarmente pressante di rafforzare la dotazione di statistiche nel campo della produzione dei servizi, ed in primo luogo dei servizi che non hanno un prezzo effettivo sul mercato.(corsivo nostro) Tanto per fare un esempio si pensi alla produzione di servizi scolastici: chi deve prendere decisioni in merito le prenderà più oculatamente se dispone di una batteria di informazioni statistiche sulle variabili e sulle relazioni che intervengono nella produzione stessa. Potrà servirgli, per esempio, effettuare confronti temporali e spaziali riguardanti la provenienza degli allievi, i tassi di scolarità, i tassi di frequenza degli allievi, gli orari di insegnamento, il numero di allievi per classi e per docente, le strutture e le attrezzature disponibili e il loro grado di utilizzazione, i risultati degli esami, la carriera degli allievi successiva alla promozione, etc."

In questa ricerca c'è tutto questo e altro e, per non correre il rischio di smarrirsi nel mare dei dati, si è organizzata la materia in forma "ipertestuale": vale a dire che circa una quarantina di argomenti sono stati approfonditi in schede a parte (opportunamente richiamate nel testo) per non appesantire troppo il discorso principale.

Un congruo numero di grafici e tabelle permette ai più esperti di verificare direttamente i dati esposti nel testo, che si è cercato di rendere, pur ricercando la precisione nei termini, il meno tecnico possibile.

L'obiettivo secondario, infatti, è di rendere un servizio non solo ad amministratori e personale scolastico, ma anche a genitori e studenti che si trovano alle prese con un sistema scuola-lavoro tutt'altro che integrato e che avrebbero bisogno di informazioni per le quali, di solito, ci si affida ad improbabili "voci".

Ciò nonostante questo lavoro non vuole essere una "guida", ma piuttosto un "atlante" : la differenza è che, nel primo caso "l'esperto" ti porta per mano dove lui stesso ha già deciso; nel secondo caso, le scelte spettano al singolo individuo, che ne diviene l'unico responsabile.

Come ogni atlante, inoltre, le rappresentazioni sono in scale diverse, dalla più piccola alla più grande, sia per non correre il rischio (frequente nelle ricerche locali) di indulgere alla contemplazione del proprio ombelico, sia per avere sempre ben presente che ormai ogni fenomeno è intrinsecamente collegato con altri, lontani nel tempo o nello spazio. (2)

Infine due parole su alcune notazioni ironiche (massime, note) che si possono ritrovare nel testo: oltre ad essere a me congeniali la loro importanza ai fini di una maggior comprensione di certe dinamiche sociali è stata evidenziata ( a partire dagli anni '20 del nostro secolo) (3) da almeno quattro studiosi in campi diversi: l'antropologo Gregory Bateson, il critico letterario Michael Bachtin, il filosofo Ludwig Wittgenstein e lo psicologo sperimentale Lev Vygotskij.(4)

1. Fuà G., Crescita economica.Le insidie delle cifre, Il mulino, BO, 1993

2. Questo modo di intendere, nato dapprima per spiegare fenomeni ecologico-climatici, si sta estendendo un po' a tutte le discipline (ecosistema).

3. più o meno dove si fermano i programmi scolastici

4. Chi voglia saperne di più su questo argomento può vedere:

SCLAVI M., A una spanna da terra, Feltrinelli, MI,1989