Giovanni Battista Riccioli

postato da arabafenice [30/09/2006 20:03]

 "Chi era costui?" come potrebbe esclamare chi leggesse della intitolazione del Liceo di Bondeno appunto al gesuita del '600 (più noto è l'economista Franco Modigliani, cui è stato intitolato l'Istituto Professionale).

Come sempre ci soccorre la Wikipedia (cfr.link http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Riccioli) da cui apprendiamo che era un tolemaico che, assieme al cartografo Grimaldi, pubblicò una delle prime mappe della luna i cui nomi sono tuttora in uso.

Speriamo allora che il Centro Studi Superiore duri altrettanto!

Riferimenti: Mappa di Riccioli e Grimaldi


Lontana è Milano dalla mia terra...

postato da arabafenice [15/09/2006 17:38]

foto Così cantava il bolognese Dalla nei '70, ma anche Bologna non scherza mica!

Chi viaggia spesso ormai ci avrà fatto (purtroppo) l'abitudine, ma, rispetto a 10 anni fa non sono raddoppiati solo i prezzi delle merci, ma anche i tempi di percorrenza delle strade. Incidenti, lavori, code e tutti che viaggiano incollati paraurti conto paraurti su entrambe le corsie dell'autostrada senza rispettare la distanza di sicurezza (cos'è?).

Autocarri che suonano per sorpassarti per poi piazzarsi immediatamente davanti a te e rimanerci; in città è tutto uno sgusciare a destra e a sinistra per guadagnare qualche metro, parcheggi segnalati una volta e poi più, i cartelli posti regolarmente DOPO gli incroci (tanto avranno tutti il navigatore satellitare immagino).

Totale 135 minuti per percorrere 60 km ( e forse qualche velox in un rettilineo di campagna avrà ritenuto la velocità eccessiva!).

Bologna è stata la prima città europea cablata e adesso ha anche il Wi-Fi in centro, il problema è arrivarci!


4 novembre

postato da arabafenice [31/10/2006 19:20]

foto Forse non tutti ricordano che, per legge, nelle scuole pubbliche d'epoca c'è una lapide col testo del bollettino della "vittoria":

Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12

 

 

 

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.

 

 

La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.

 

 

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

 

 

Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

 

 

L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.

 

 

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

 

A Bondeno lo si può trovare nella sede dell'ex-liceo in Via Veneto, che auspichiamo diventi (oltre che Archivio Storico) sede di iniziative culturali.


Dam 'na ciav dal dodas

postato da arabafenice [29/10/2006 10:39]

 Nell'ultimo episodio di Battlestar Galactica una nave dei terrestri viene colpita e viene danneggiato il dispositivo per il salto nell'iperspazio; deve scendere il capitano per individuare il guasto, pronunciare la fatidica frase "dammi una chiave del 12", rabberciare la falla e, contestualmente, rimetterci la vita.

Fantascienza o realtà? Se ci fate caso ormai neanche i meccanici si sporcano più le mani per guardare sotto il cofano: collegano il computer e fanno la diagnosi e, se tutto va bene, con la sostituzione di qualche pezzo, tutto torna a posto (fino al guasto successivo). Questo per dire che sta scomparendo la classe intermedia dei lavoratori, quelli che sapevano riparare e che, per farlo, dovevano sapere a menadito come funzionava una cosa, metterci le mani e sporcarsele se era necessario. Nostalgia per un lavoro faticoso? No, semplice constatazione di un patrimonio di conoscenze che va perduto; tornando al nostro esempio: morto il capitano che si ricordava "come si fa", al guasto successivo chi salverà la baracca?


Quando si arriva a una certa età ci si accorge che i problemi di oggi sono nella natura umana, rilevati e discussi in molte altre occasioni, ma mai risolti; un esempio?

 

La gola e 'l sonno e l'oziose piume

hanno del mondo ogni vertù sbandita,

ond'è dal corso suo quasi smarrita

nostra natura vinta dal costume;

et è sì spento ogni benigno lume

del ciel, per cui s'informa umana vita,

che per cosa mirabile s'addita

che vòl far d?Elicona nascer fiume.

Qual vaghezza di lauro? qual di mirto?

- Povera e nuda vai, Filosofia -

dice la turba al vil guadagno intesa.

Pochi compagni avrai per l'altra via;

tanto ti prego più, gentile spirto,

non lassar la magnanima tua impresa.

 

La fonte?

FRANCESCO PETRARCA-CANZONIERE-RERUM VULGARIUM FRAGMENTA

codice Vaticano 3195

In vita di Madonna Laura- libro I- sonetto VII


Quale futuro per le nuove generazioni?

postato da arabafenice [29/11/2006 20:01]

 La mobilità sociale rallenta nel nostro paese, fino a una stasi incipiente. Tutta la mobilità che c?è stata negli ultimi trent?anni ha prodotto sostanzialmente una dilatazione a dismisura del ceto medio, che costituisce la destinazione quasi esclusiva della mobilità ascendente delle classi operaie o nella quale si precipita quando la classe borghese superiore non ha tutelato a sufficienza la posizione. Ma essendo stata una mobilità basata più che altro sull?accesso allargato ai consumi si tratta per lo più di una mobilità apparente. L?unica classe che sembra essere riuscita a tutelare bene la posizione delle generazioni successive è quella borghese imprenditoriale; mentre non può dirsi lo stesso per la classe borghese professionale e per quella intellettuale, i cui figli molto spesso hanno conosciuto processi di mobilità discendente.

Il tipo prevalente di mobilità in ascesa ha riguardato il 21,9% degli italiani occupati ed è consistita di fatto nella ?cetomedizzazione? di coloro che si sono innalzati rispetto alla collocazione professionale dei padri operai; si tratta dunque di una mobilità sospinta in gran parte da quella trasformazione strutturale che ha visto dirottarsi una quota importante delle energie produttive dall?industria al terziario.

Il 40,8% degli occupati è immobile, poiché si colloca nella stessa classe occupazionale del padre, la quota più consistente di questo segmento è rappresentata dal 20,6% degli occupati che restano fermi nella classe operaia.

Vi è poi una quota di lavoratori, pari al 12,2%, che hanno effettuato una mobilità a corto raggio, sostanzialmente di tipo orizzontale spostandosi all?interno delle varie classi intermedie, piccola borghesia urbana, agricola e classe media impiegatizia.

La mobilità discendente ha riguardato il 15,3% dei lavoratori, per il 10,2% figli delle classi intermedie oggi nella classe operaia, e per il 5,1% figli di borghesi defluiti nelle classi intermedie.

E' soprattutto nella forte differenziazione dell'accesso alle opportunità formative che probabilmente si sostanzia l'elemento più concreto di scarsa mobilità sociale. La possibilità di accedere agli studi universitari rimane appannaggio quasi esclusivo delle classi più elevate: sono studenti il 18,1% dei maggiorenni figli della borghesia contro il 4,1% dei figli della classe operaia. E questi dunque si trovano a dover affrontare una serie di ostacoli preliminari anche solo per poter provare ad investire le loro risorse e le loro capacità in un?aspirazione di scalata sociale.

Riferimenti: Censis, rapporto annuale


 Tempo reale

postato da R.A.F. [25/11/2006 18:30]

Paese di terra, terra di cani

Paese di terra e di polvere

Paese di pecore e pescecani

E fuoco sotto la cenere

Dentro le stanze del Potere l'Autorità

Va a tavola con l'Anarchia

Mentre il ritratto della Verità si sta squagliando

E la vernice va via

E il Pubblico spera che tutto ritorni com'era

Che sia solo un fatto di Tecnologia

E sotto gli occhi della Fraternità

La Libertà con un chiodo tortura la Democrazia

Paese di terra terra di fumo

Paese di figli di donne di strada

E dove se rubi non muore nessuno

E dove il crimine paga

C'è un segno di gesso per terra

E la gente che sta a guardare

Qualcuno che accusa qualcuno

Pero lo ha visto solamente passare

E nessuno ricorda la faccia del boia

E un ricordo spiacevole

E resta soltanto quel segno di gesso per terra

Però non c'è nessun colpevole

Paese di zucchero, terra di miele

Paese di terra di acqua e di grano

Paese di crescita in tempo reale

E piani urbanistici sotto al vulcano

Paese di ricchi e di esuberi

E tasse pagate dai poveri

E pane che cresce sugli alberi

E macchine in fila nel sole

Paese di banche di treni di aerei di navi che esplodono

Ancora in cerca d'autore

Paese di uomini tutti d'un pezzo

Che tutti hanno un prezzo

E niente c'ha valore

Paese di terra terra di sale

E valle senza più lacrime

Giardino d'Europa, stella e stivale

Papaveri e vipere e papere

Dov'è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa

E chiusa a chiave dentro la tristezza

Dei buchi neri delle tue citta

Chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola

O se tornerà

E pero se potessi rinascere ancora

Preferirei non rinascere qua

 

"Se lui che ha raggiunto qui fama e successo è giunto a queste conclusioni, come mai l'Italia non si spopola? Probabilmente gli altri non possono o non pensano..."

Riferimenti: Francesco de Gregori- Pezzi - 2005


Giovani e violenza

postato da arabafenice [22/11/2006 15:00]

foto Sembra che i media abbiano deciso che questo è il leitmotiv del momento, ci adeguiamo riportando un interessante commento all'articolo di Bondeno.com

"Ho già trattato della violenza giovanile (c.d. bullismo) postando i fatti degli ultimi giorni sul forum dell'azione cattolica giovani di Ferrara. Avendo solo 20 anni, ho vissuto in maniera diretta questi fenomeni nella mia esperienza alle scuole superiori. Devo darti ragione in quasi tutto, tranne sull'eccezionalità di questi eventi. Purtroppo fatti disdicevoli più o meno gravi sono all'ordine del giorno, perché anche a causa dell'induzione a valutazioni sociali prefabbricate da parte dai mass media, ci accorgiamo della mancata coscienza dei limiti, tra ciò che è divertimento e ciò che è dannoso. Quello che è venuto alla luce del sole nelle ultime settimane, non è altro che un po' di vapore uscito da una pentola a pressione. Se andiamo a togliere il coperchio, incontriamo un profondo disagio giovanile, costituito da tanti fattori, dei quali la televisione è una causa, ma anche una rappresentazione del giovane italiano: cioè la televisone induce a determinati gusti e comportamenti, ma allo stesso tempo dà una determinata offerta in conseguenza della domanda del pubblico, al fine non di educare, ma di ottenere ascolti. Così, valutandone il fine, si comprende che la televisione modella e si lascia modellare dai telespettatori. Il mio tempo davanti a lei è di 30 min. al giorno, distribuiti fra vari telegiornali. Quindi non solo televisione, ma educazione in generale e rapporti sociali: genitori, scuola, istituzioni ed amicizie contribuiscono alla formazione di una persona. Penso sia limitato e limitante ricondurre tutte le responsabilità ai mass media. Sono sempre più i genitori che trascurano i figli da un punto di vista affettivo ed educativo, a volte con delle situazioni familiari che non aiutano. A scuola vi sono spesso insegnanti che hanno loro stessi bisogno di crescere come persone o sono cattivi educatori, valutati poco per le loro caratteristiche umane, ma molto per le competenze scolastico/didattiche della materia che insegnano. Le istituzioni, che sembrano insegnare che la strada giusta sia l'inerzia, il non farsi carico delle proprie responsabilità, anzi che meno si fa, meglio si è e si sta. Le amicizie, che già in questo turbinio di problemi, contribuiscono ad intersecare e condensare queste situazini difficili, con un conseguente aumento di disagio, e l'amplificazione di attegiamenti negativi. Ho cercato di fare una panoramica, ma la questione è molto complessa, ed ogni parentesi aperta e un altro discorso a sé stante. Da parte mia cerco di stare sempre vicino alle persone e ai ragazzi della mia età e più giovani di me, nei vari ambiti in cui li incontro. Mostrarsi diverso dalla maggior parte è un ottimo modo, per fare vedere, intanto, che c'è un'alternativa per vivere meglio."

Livio Poletti

 

Questo intervento chiama in causa i genitori (cui non viene rilasciato un diploma per esserlo), ma che sono essi stessi coinvolti nel flusso mass-mediatico per cui il problema si sposta ma non si risolve...


Lavorare stanca

postato da arabafenice [16/11/2006 19:56]

Mi capita spesso di pensare che l'attuale stile di vita occidentale assomigli alla corsa di un criceto nella ruota della sua gabbia; evidentemente l'idea non è nuova: infatti, cercando su Internet, ho trovato l'immagine che riporto sotto col link ad un articolo che può essere oggetto di discussione.

Le conclusioni, che l'autore riassume nell'applicazione principio delle sei R : Ridurre, Recuperare, Rigenerare, Riutilizzare, Riparare, Rispettare, anche se in linea di massima condivisibili, finiscono col far ricadere le responsabilità unicamente sull'individuo (che invece le scelte le subisce) e insospettiscono perché (esattamente come è successo con la ecologia o con la beneficienza) finiscono col diventare l'ennesimo affare per operazioni industriali in cui materia prima è fornita dal lavoro volontario del singolo e i profitti vanno ai soliti noti.


Solo posti in piedi

postato da paolog [12/12/2006 11:11]

Vorrei affrontare un argomento decisamente terra terra, ma forse sono proprio questi ad avere maggior presa e ad essere più facilmente risolvibili. Nel corso di una mia recente visita al laboratorio analisi dell'ospedale di Bondeno ho potuto apprezzare l'opera di razionalizzazione del servizio con assegnazione di numero all'utente per l'accettazione, la divisione dell'area di attesa tra parte amministrativa e parte medica e la efficienza e gentilezza del personale.

Peccato che a fronte di un'utenza di almeno 150 persone per giorno concentrate in un'ora, l'area riservata all'utenza sia di metri 3x4 circa con solo una ventina di sedie; in questa situazione, come è prevedibile, la maggior parte della gente è costretta a stazionare in piedi nell'atrio (da dove non si vede il numero e non si sentono le chiamate) e le sedie, che dovrebbero essere destinate a chi aspetta o esce dal prelievo, siano così occupate da chi deve ancora accedere all'accettazione.

Situazione facilmente prevedibile, ma: possibile che in un ospedale dismesso come il nostro, non ci siano spazi più ampi per ricollocare il servizio? Si ha intenzione di chiudere anche questo reparto o si aspetta il contributo delle solerti "amiche del Borselli" che, coraggiosamente sfidando il freddo, chiedono offerte a chi è stato appena svenato?


Il '68 e la rivoluzione sessuale.

postato da cyberfest [15/02/2007 11:12]

 In realtà l'anno di svolta è il 1965, anno in cui fu commercializzata la prima pillola anticoncezionale; la portata del fenomeno non va sottovalutata né banalizzata.

Il comportamento umano in materia sessuale (come quello animale, studiato dall'etologia, affermatasi in quegli anni) era regolato principalmente da due variabili: la possibilità per la donna di rimanere incinta e la possibilità per l'uomo di non essere il vero padre del nascituro.

La pillola consentì alla donna di fare della procreazione un atto volontario e, ma solo molto più tardi, il test del DNA consentì al partner di avere la certezza della sua paternità; tutte le strategie messe in atto fino ad allora dalla natura per massimizzare i profitti dell'unione diventarono di colpo obsoleti e la 'cultura' prese il sopravvento sulla 'natura'.

La società non potè che prenderne atto e fu legalizzato aborto, divorzio e nuovo diritto di famiglia (ricordiamo che prima era punito solo l'adulterio della donna, poi entrambi furono depenalizzati).

Le abitudini ataviche però non potevano sparire dall'oggi al domani e, probabilmente, sono solo le giovani generazioni ad avere cambiato qualcosa nei loro comportamenti, che, è bene ricordarlo, hanno poi profonde conseguenze sulla istituzione della famiglia attorno a cui gravita la economia.

Come sempre il suggerimento sui nuovi modelli di comportamento ci viene dagli USA con serie come Friends, Sex in the city o dai film per platee rigorosamente under 30.

Dal punto di vista dei giovani d'oggi, ovviamente, questi sono comportamenti 'naturali', in realtà la generazione nata intorno alla metà degli anni '80 sta facendo per prima l'ingresso in una società 'virtuale' ad alto contenuto tecnologico (cablati tra loro e con la "centrale" tramite i tv-fonini) che è tutta da studiare.


Quanti cesari può fare una donna?

postato da paolo [07/02/2007 17:09]

Sembra che, alle nostre scuole medie, un ginecologo risponda alle curiosità degli alunni; ora, a parte ogni altra considerazione, chiamare un ginecologo a parlare di sesso è come chiamare un gastroenterologo a parlare di alimentazione: fa passare l'appetito!


La "nostra" barca

postato da paolog [08/05/2007 11:31]

Facendo zapping sui canali, mi sono imbattuto in un commentatore che parlava di una "nostra barca", non sapendo di averne una mi sono soffermato un attimo e ho appreso trattarsi di Luna Rossa; una ricerca in Internet mi ha permesso di appurare che quest'anno veleggia sotto le insegne (guidone) dello Yacht Club Italiano di Genova (al quale, con mio sommo rincrescimento, io non appartengo), che gli sponsor principali sono Prada e il gruppo Telecom che hanno impegnato per quest'anno 90 milioni di euro e il proprietario presumibilmente è l'amministratore delegato del gruppo Prada.

Per cui di mio, al massimo, posso avere la maglietta, se la compro a 35 euro sul sito ufficiale :-)


Cosa viene dopo il 12?

postato da paolog [09/06/2007 10:37]

A fronte di dichiarazioni sulla importanza dell'istruzione, si assiste nella pratica a una totale mancanza della stessa.

Per citare un paio di esempi banali, nel sito di una importante manifestazione nazionale, il programma riportava in calendario, dopo sabato 2 giugno, domenica 2 giugno; nella programmazione di una serie televisiva, la stessa puntata era programmata due volte di seguito. Il ripetersi sempre più frequente di tali eventi (per non parlare dell'ignoranza delle regole grammaticali e sintattiche della lingua italiana anche in sedi qualificate) fa pensare che si siano dimenticate le abilità fondamentali che costituiscono la formazione di base: leggere, scrivere e far di conto.

E' vero che c'è il computer e il correttore ortografico, ma, come dimostrano gli esempi sopracitati, per lui un numero vale l'altro e bisogna metterci un po' di testa propria per sapere cosa viene dopo il 12. E forse non a caso il calendario Maya fa finire il ciclo millenario che stiamo vivendo esattamente al 2012. Uomo avvisato...