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Società e cultura: La realtà supera la fantasia Inserito da arabafenice Mercoledì, 09 agosto 2006 alle 00:00:00 CEST
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Anche
stavolta prendiamo spunto da un libro e da un film per un discorso
incrociato sull'economia: il film è "Syriana"; il libro "Confessioni di
un sicario dell'economia".
Dal libro di John Perkins riportiamo
un brano esemplificativo:«Il Venezuela era un caso classico. Tuttavia,
mentre osservavo gli eventi che vi si stavano svolgendo, fui colpito
dal fatto che il fronte di battaglia davvero significativo si trovava
in un altro paese ancora. Era un fronte significativo non perché
rappresentasse di più in termini di dollari o vite umane, ma perché
comportava questioni che andavano ben oltre gli obiettivi
materialistici che generalmente definiscono gli imperi. Questo fronte
di battaglia si estendeva al di là degli eserciti di banchieri,
dirigenti d'azienda e politici, fino in fondo all'anima della civiltà
moderna. E si stava formando in un paese che avevo finito per conoscere
e amare, il paese in cui avevo lavorato per la prima volta come
volontario dei Peace Corps: l'Ecuador.
Negli anni trascorsi da quando mi ero recato là per la prima volta, nel
1968, questo minuscolo paese si era trasformato nella tipica vittima
della corporatocrazia. Io e i miei contemporanei, e i nostri moderni
equivalenti manageriali, eravamo riusciti a portarlo praticamente alla
bancarotta. Gli avevamo prestato miliardi di
dollari perché potesse ingaggiare le nostre società di ingegneria e
costruzioni affinchè realizzassero progetti che avrebbero favorito le
sue famiglie più ricche. Di conseguenza, in quei tre decenni, il
livello ufficiale di povertà era passato dal 50 al 70%, la
sottoccupazione o la disoccupazione erano aumentate dal 15 al 70%, il
debito pubblico era cresciuto da 240 milioni a 16 miliardi di dollari e
la quota di risorse nazionali stanziata per i cittadini più poveri era
scesa dal 20 al 6%. Oggi, l'Ecuador deve destinare quasi il 50% del suo
bilancio nazionale unicamente a saldare i suoi debiti, anziché ad
aiutare i milioni di suoi cittadini ufficialmente classificati come
gravemente impoveriti.40
La situazione in Ecuador dimostra chiaramente che non si tratta del
risultato di un complotto, bensì di un processo verificatosi durante
amministrazioni sia democratiche che repubblicane, un processo che ha
coinvolto tutte le principali banche multinazionali, molte corporation
e aiuti esteri da una moltitudine di paesi. Gli Stati Uniti hanno
svolto il ruolo di guida, ma non abbiamo agito da soli.
Durante quei tre decenni, migliaia di uomini e donne hanno contribuito
a condurre l'Ecuador nella delicata posizione in cui si è ritrovato
all'inizio del millennio. Alcuni di loro, come me, erano consapevoli di
ciò che stavano facendo, ma la stragrande maggioranza aveva
semplicemente svolto i compiti per i quali era stata istruita nelle
facoltà di economia, ingegneria e giurisprudenza, o aveva seguito la
guida di capi del mio stampo, che gli avevano illustrato il sistema con
l'esempio della loro avidità e attraverso ricompense e punizioni intese
a perpetuarlo. Nel peggiore dei casi, quei partecipanti consideravano
innocuo il proprio ruolo; nel caso più ottimistico, ritenevano di star
aiutando una nazione ridotta in miseria.
Sebbene inconsapevoli, ingannate e - in molti casi - illuse, queste persone non erano membri di un complotto clandestino; erano
piuttosto il prodotto di un sistema che promuove la forma più sottile
ed efficace di imperialismo che il mondo abbia mai conosciuto. Nessuno
era stato costretto ad andare a cercare uomini e donne da corrompere o
minacciare, perché erano già stati reclutati da società, banche e
agenzie governative. Le tangenti erano costituite da stipendi,
gratifiche, pensioni e polizze assicurative; le minacce si basavano
sulle usanze sociali, sulle pressioni dei colleghi e sulle domande
implicite circa il futuro dell'educazione dei loro figli.
Il sistema aveva avuto un successo spettacolare. All'inizio del nuovo
millennio, l'Ecuador era ormai totalmente in trappola. L'avevamo in
pugno, proprio come il padrino della mafia ha in pugno l'uomo al quale
ha prestato più volte i soldi per il matrimonio della figlia e per la
sua piccola impresa. Come ogni buon mafioso, avevamo preso tempo.
Potevamo permetterci di essere pazienti, sapendo che sotto le foreste
pluviali dell'Ecuador c'è un mare di petrolio, sapendo che il giorno
giusto sarebbe arrivato».
Come si vede l'autore ha fatto parte di una élite di professionisti che
hanno il compito di trasferire le ricchezze dei paesi "in via di
sviluppo" ai governi e alle multinazionali dei paesi più sviluppati
(gli USA in primo luogo).
Il film, in programmazione a Finale, per la rassegna Finale estate,
giovedì 10 agosto è interpretato da Clooney e prodotto da Soderbergh da
un libro di Gaghan (già autore di Traffic, con cui anche questo film
presenta analogie) tratta degli intrighi sotterranei fra industria
petrolifera, terrorismo internazionale e politica estera statunitense.
A parere della critica (http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1470)
il film si presenta confuso, forse la lettura del libro John Perkins, Confessioni di un sicario dell'economia, 15 euro
può aiutarci a chiarirlo...
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Istinti? (Voto: 1) da andreamalaguti Sabato, 12 agosto 2006 alle 19:41:33 CEST (Info Utente | Invia un Messaggio) | Tra
i lettori del libro di Perkins saranno di più gli scandalizzati o
quelli che cercheranno il modo di saltare sul carrozzone dei sicari
dell'economia, di modo da avere nemmeno il coltello, ma la pistola per
il manico? In fondo è umano: alla mia scuola elementare c'èra un bimbo
chiamato Leonardo che tutte le mattine mi dava un calcio in culo e
correva via finché non mi stancavo di corrergli dietro. Una mattina,
calmando il fastidio con un impeto di filosofia istantanea, l'ho
prevenuto e gli ho chiesto: "Ma perché lo fai?" e lui mi ha risposto
sorridendo "Per istinto..."; e, vedendosi smutandato, si calmò. Se io e
Leonardo ci presentassimo oggi candidati alle elezioni presidenziali
statunitensi con solo questo precedente (cioè senza età, carriera,
posizione ideologica, programmi politici ecc.), chi verrebbe eletto,
secondo voi? Io non ho dubbi... |
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