Saggi: La centralità della famiglia Postato il Domenica, 17 aprile @ 13:03:31 CEST
Argomento: Cultura
|
e'
questo un tema ricorrente ( se ne parla anche in un paio di articoli
nell'ultimo numero de "Il Municipio"); ma, in concreto quali azioni si
intraprendono per andare incontro ai suoi bisogni? Sentiamo cosa dice
il sociologo Luciano Gallino...
"Non essendo considerate come
imprese, per l'enorme massa di servizi all'abitazione di cui hanno
quotidianamente bisogno le famiglie italiane sono costrette in molti
casi a ricorrere a idraulici o elettricisti, non di rado dalla
preparazione tecnicamente obsoleta, che si fanno pagare come chirurghi,
naturalmente senza rilasciare fattura o ricevuta; ad aziendine di
pronto intervento (per la tapparella bloccata, il vetro della finestra
rotto, l'antenna Tv abbattuta dal vento) che esigono compensi da
usurai, tre o quattro volte più alti del lecito; a riparatori di
elettrodomestici che più spesso che no han palesemente lavorato fino al
giorno prima come decoratori o giardinieri - e viceversa.
Se si passa ad esaminare i servizi alla persona, la scelta appare
ancora più deprimente. Un posto in una casa di
riposo che non assomigli possibilmente a un lager, dove sistemare un
genitore anziano, o è introvabile, oppure si trova a cento chilometri
di distanza, o costa da 3-4 milioni al mese in su, in rapporto al
livello dell'ospitalità. Ne segue che una famiglia che abbia due o tre
parenti da ricoverare, può liberamente scegliere tra una convivenza
impossibile e la rovina economica. Una collaboratrice domestica o viene
impiegata in nero, oppure, fisco aiutando, costa quanto l'intero
stipendio della persona che ne avrebbe necessità al fine precipuo di
potersi guadagnare giusto quello stipendio. Né la normativa ammette che
una famiglia abbia bisogno di una colf per quattro ore tutti i giorni
per sei mesi (forse perché l'uno o l'altro dei partner deve finire un
lavoro impegnativo), e della stessa solamente per un paio d'ore due o
tre volte alla settimana nei mesi successivi.
L'assistenza ai bambini da zero a tre anni? Si può desumerne la
consistenza da poche cifre: in Italia esistono appena 2200 asili nido,
che accolgono circa 100 ooo bambini l'anno". Né esistono istituzioni
come le crèches francesi, nidi familiari sotto controllo pubblico in
cui una madre cura a casa sua per buona parte della giornata un piccolo
numero di altri bambini, oltre eventualmente ai propri. Ma nel nostro
paese nascono pur sempre oltre 500 ooo bambini l'anno, il che comporta
che, tolte alcune migliaia i quali possono fruire a domicilio di una
governante o, più spesso, di una tata improvvisata e pagata. in nero,
circa i 400 000 bambini sotto i tre anni debbono essere quotidianamente
assistiti a tempo pieno da almeno un familiare adulto, che di norma
sappiamo essere la madre. Servizi di consulenza fiscale,
amministrativa, giuridica, finanziaria? Di nuovo, o sono amatoriali,
ovvero adatti a casi semplici e uniformi, come quelli volenterosamente
organizzati dai sindacati per la compilazione del
modello 730 della dichiarazione Irpef ; oppure costano un occhio della
testa presso l'ufficio di un professionista uso a trattare con titolari
di redditi medio-alti - ragion per cui una sua singola consulenza può
assorbire un mese e più d'uno stipendio medio-basso. Tornano a casa
stanchi dal lavoro, lei e lui, e vorrebbero concedersi una cena un po'
raffinata senza dover trafficare due ore per prepararla, né uscire di
nuovo per recarsi al ristorante ? In questo caso possono tenersi il
desiderio, a meno che considerino una pizza una cena raffinata - e
purché abitino nelle poche città in cui esiste un servizio «pronto
pizza». L'industria della ristorazione è ovviamente capace di procurare
loro, a casa, una cena per 20 o 50 persone, a condizione di prenotarla
una settimana prima, ma giudica insensata la richiesta d'una cena per
due da consegnare entro un'ora. Formidabili famiglie italiane. Se le
imprese economiche dovessero contare sul tipo, la qualità e il costo
dei servizi di cui esse son forzate ad avvalersi, molte avrebbero già
chiuso da un pezzo"
L.Gallino, Se tre milioni vi sembran pochi, Einaudi, Torino, 1998, pp.214-216
Il suggerimento di Gallino è quello di considerare le famiglie come
imprese, il che significa ad esempio, poter dedurre (come fa
un'impresa) le spese di produzione, il che , ammettiamolo, non sarebbe
una rivoluzione da poco! Poi bisognerebbe inventarsi altre imprese atte
a fornire servizi alle famiglie. Qualcosa del genere è stato tentato,
anche a Bondeno, dalla Cooperativa Terza Via, ma qualcosa non ha
funzionato, sarebbe interessante sapere perché. Giriamo la domanda ai
suoi ex-fondatori.
Nota:
Ricerca tutti i titoli che sono stati scritti da Luciano Gallino
|
|
| |
Vota Articolo | Punteggio Medio: 3.42 Voti: 7
| |
|